01 CIÒ CHE NON DEVI SAPERE
(Luciano Nardozza)
Ciò che non devi sapere
è come un fiume sotterraneo
che non sai dove va a finire
certo è vietato vedere
nella tua mente il raggio astrale
che ti sottrae
dall’imbrunire
ciò che non devi sapere
è come un fiume sotterraneo
che non sai dove va a finire
certo è vietato vedere
nella tua mente il raggio astrale
che ti sottrae
dall’imbrunire
ciò che non devi sapere
ciò che non devi sapere tu
ciò che non devi sapere
ciò che non devi sapere tu
ciò che non devi sapere
è come un fiume sotterraneo
che non sai dove va a finire
ciò che non devi sapere
è il soffio, quello scroscio
come ti senti
a stare fuori
(ciò che non devi sapere, ciò che non devi sapere tu)
a stare fuori
(ciò che non devi sapere, ciò che non devi sapere)
a stare fuori...
ciò che non devi sapere
ciò che non devi sapere tu
ciò che non devi sapere
ciò che non devi sapere
a stare fuori
ctanne fuori
restiamo fuori
tutto scuro come il cielo di notte
poca luce combatte il vuoto che lo inghiotte
c’è una stella serena, cammina
non riesce a prendere il nero
più si avvicina
più per lui è rovina
ciò che non devi sapere
ciò che non devi sapere tu
ciò che non devi sapere
ciò che non devi sapere a stare fuori
questa è una storia che riguarda tutti
che tocca direttamente te stesso
e i tuoi interessi
in tredici passi
ti presento i fatti
poi tocca a te decidere
se fare un salto avanti
dammi la mano
scendiamo insieme all’inferno
Dante, Leviatano
e tanto gelo intorno
e non temere
perché il male in un pasto
è come il contorno
con una torcia addosso
ti dona l’eterno
ciò che non devi sapere
ciò che non devi sapere tu
ciò che non devi sapere
ciò che non devi sapere
a stare fuori
stanne fuori
restiamo fuori
02 UNANIMITÀ
(Luciano Nardozza)
Due persone su tre
usan lo shampoo che piace a me
così come un numero
sempre maggiore
con gran decisione
è passato a quell’altro caffè
tutti sanno che
è meglio l’ecosostenibile
è noto da sempre
che
un numero sempre crescente
gradisce il fondente più nero che
c’è
a tutti è successo che
gli si rompesse la cabriolet
non hai provato
il modello avanzato
col particolato
ci fa le meringhe gourmet
chiunque ha un amico che
a vederlo ti dici non è un granché
un tipo un po’ scarso
poi ha fatto quel corso
ma quando è riapparso
pareva un novello Pelé
unanimità unanimità
senti come grida
terra condivisa
unanimità unanimità
smetti di pensare
purché ti sia amica
unanimità unanimità
finge di abbracciarti
ti lascia sfinita
unanimità unanimità
unanimità unanimità
al terzo livello
nello schema di Maslow
si trova il bisogno d’appartenere
di avere in comune
sul collo uno stesso cervello
se non la penso come voi
verrò isolato
farò la fine degli eroi
escluso e angosciato
spina nel fianco no
io mi conformerò
senso di colpa no
per la rivolta sarei bannato
controtendenza no
io ti confermerò
fuori dal gruppo no
per la rivolta sarei bloccato
unanimità unanimità
senti come grida
terra condivisa
unanimità unanimità
smetti di pensare
purché ti sia amica
unanimità unanimità
finge di abbracciarti
ti lascia sfinita
unanimità unanimità
unanimità unanimità
voglio piacere
se no sembro ridicolo
dimmi cosa devo fare
da solo son piccolo
è giusto il mio parere?
magari son asino
poi cosa mi costa mentire
se sfuggo il biasimo
nego pure l’evidenza
sotto pressione
il gruppo dice che è una tenda
io vedo un balcone
ma tu pensa
devo dire
quel che è giusto
non resisto
ricompensa
per l’inganno
per voi tutti
ora esisto!
unanimità unanimità
senti come grida
terra condivisa
unanimità unanimità
smetti di pensare
purché ti sia amica
unanimità unanimità
finge di abbracciarti
ti lascia sfinita
unanimità unanimità
unanimità unanimità
03 NEMICO UNICO
(Luciano Nardozza)
Unico Dio
unico neo
ciò che sta in mezzo
è stato condannato
se stai di qua
non stai di là
il fiero dissenso
è stato sterminato
se cerchi un significato
qualcosa che ti renda più di un animale educato
allora fermati da noi
semplificazione
nemico unico immaginato
provoca una reazione
il pubblico dito
adesso è braccio armato
semplificazione
nemico unico
sempre in agguato
il cuore non vuole ragione
fuori dal coro
fuori dal selciato
unica via
unica idea
ciò che è di troppo
è declassificato
non sai chi sei
senza di noi
quel che è di intoppo è stato eliminato
la carta della confusione
ce la giochiamo
con chirurgica approssimazione
da noi ti ritroverai
semplificazione
nemico unico immaginato
provoca una reazione
il pubblico dito
adesso è braccio armato
semplificazione
nemico unico
sempre in agguato
il cuore non vuole ragione
fuori dal coro
fuori dal selciato
dell’oscura cosa
il padre è il conflitto
prendi una posa
da mettere in contrasto
senza un nemico
là fuori io non vinco
serve qualcosa
per compattare il branco
guarda che metodica regia
costruisco il vero
dal moltiplicare una bugia
nella propaganda
sei forte se convinto
frasi distorte
conserva un tono astratto
svia la domanda
che è posta con criterio
con arroganza
torna a gettare fango
guarda che metodica miopia
costruisco il vero
da una primordiale fantasia
semplificazione
nemico unico immaginato
provoca una reazione
il pubblico dito
adesso è braccio armato
semplificazione
nemico unico
sempre in agguato
il cuore non vuole ragione
fuori dal coro
fuori dal selciato
semplificazione
nemico nazionale inventato
provoca una reazione
il popolo irrazionale è spietato
semplificazione
nemico unico
sempre in agguato
il cuore ignora la ragione
fuori dal coro
fuori dal selciato
04 ORCHESTRAZIONE
(Luciano Nardozza)
Dici che si tratta di un’orchestrazione
forse è solo un caso
di premonizione
dici che si tratta
di un’orchestrazione, no?
talento dell’inganno
con l’audacia di Lupin
quanto più sfrontato
più è autorevole
goccia a goccia
lascia traccia
fluido come l’acqua
incontestabile
genio del paesaggio
froda il popolo “En plain air”
nitidi i dettagli, come in un Monet
breccia, breccia
lascia traccia
la parola detta
è rimpiazzabile
dici che si tratta di un’orchestrazione
forse è solo un caso
di premonizione
dici che si tratta
di un’orchestrazione, no?
dici che si tratta
di un’orchestrazione
noti che al dramma
segue la soluzione
dici che si tratta
di un’orchestrazione, no?
estro del dosaggio
giusto come un sommelier
obbligo e pestaggio
sono démodé
etichetta
resta e macchia
quel che gli dà retta
è inconsapevole
iconico spin doctor
genio di internal affairs
slogan e ricatto
da premio Nobel
non c’è fretta
pensa e spaccia
ciò che più fa breccia è irresistibile
dici che si tratta
di un’orchestrazione
forse è solo un caso
di premonizione
dici che si tratta
di un’orchestrazione, no?
dici che si tratta
di un’orchestrazione
noti che al dramma
segue la soluzione
dici che si tratta
di un’orchestrazione, no?
hai letto di Bernays?
o del caso Dreyfus
non sempre quel che è
è proprio ciò che fu
“campi di di lavoro”
“reintegrazioni”
ma erano campi di sterminio
e deportazioni
da nomi neutrali
a fonemi che ci allettano
da sigle e iniziali
parole che martellano
gli slogan sicuri
bypassano i muri
dei tuoi neuroni frontali
per monti e per mari
si spargono fino a sembrare
verità elementari
yes we can
fallo e basta
great again
siempre hasta
mette le ali
il profumo della vita
perché io valgo è per sempre
dove c’è lei c’è casa
che mondo sarebbe
senza grissini, no party
pensa diverso, fai un break
silenzio parla il whisky
dici che si tratta
di un’orchestrazione
forse è solo un caso
di premonizione
dici che si tratta
di un’orchestrazione, no?
dici che si tratta
di un’orchestrazione
noti che al dramma
segue la soluzione
dici che si tratta
di un’orchestrazione, no?
05 CONTAGIO PSICHICO
(Luciano Nardozza)
Contagio psichico di notte
contagio psichico non smette
contagio psichico di notte in notte
tra le maglie strette strette
contagio psichico di notte
contagio psichico non smette
contagio psichico di notte in notte
tra le maglie strette strette
Testa alta, spalle dritte
frasi d’occasione
folla, banda forte
cenno dal balcone
radio, stampa, rete ispira l’opinione
riti, prassi, miti e convinzione
dà di soppiatto lo sfratto al cervello
ascolta, guarda, tocca
è un’accurata selezione
firma e accetta
ti dà la vera sensazione
della scelta
non c’è nessuna imposizione
quel che basta
è donarti un’emozione
già di soppiatto
soppianta il cervello
bla bla che incanta
neurone al tracollo
contagio psichico di notte
contagio psichico non smette
contagio psichico di notte in notte
tra le maglie strette strette
contagio psichico di notte
contagio psichico in manette
contagio psichico di notte in notte
tra le magliefitte e strette
niente api, solo sciame
cyber alveare
coi seguaci, dici
posso ripostare
banda larga, amici
vedo propagare
luci, voci atroci ma che male
dà di soppiatto
lo sfratto al cervello
bla bla mi infetto
pressione al tracollo
contagio psichico di notte
contagio psichico non smette
contagio psichico di notte in notte
tra le maglie strette strette
contagio psichico di notte
contagio psichico non smette
contagio psichico di notte in notte
tra le maglie strette strette
spinge la tua mente
a non pensare più
preme sulla fronte
a non guardare su
svuota l’occhio assente
non mi sembri tu
tutto per paura
contagio psichico di notte
contagio psichico non smette
contagio psichico di notte in notte
tra le maglie strette strette
contagio psichico di notte
contagio psichico in manette
contagio psichico di notte in notte
tra le magliefitte e strette
06 MI RINNOVO
(Luciano Nardozza)
Mi rinnovo così
nel tempo di un suono
mi assento
e riprovo
di nuovo
a colpire da qui
l’effetto è un’amnesia
mi rinnovo così
nel fondo dell’uomo
lo guido, lo annoio
lo drogo
a partire da qui
è l’eteronomia
ma l’ultima
arena
è un’alcova
di ostacoli
la musica
di una sirena
coi tentacoli
e la nuda schiena
crede ai miracoli
l’indispettita aurora
mi rinnovo così
cambiando chi sono
mi accendo e ritrovo
il mio ruolo
a partire da qui
mi allaccio a un’amnesia
attracco così
al tuo intimo approdo
lo inquino
e ne godo
lo domo
a partire da qui
letale letargia
ma l’unica arena
è un’alcova da secoli
la lirica
di una sirena
coi tentacoli
e la nuda schiena
crede ai miracoli
l’indispettita aurora
ma l’ultima prova
è un’alcova raccogliti
la musica
di una sirena
coi tentacoli
e la nuda schiena
cede ai miracoli
l’infinita aurora
07 CONTROPROPAGANDA
(Luciano Nardozza)
Contropropaganda nera
contropropaganda nera
contropropaganda nera
soffiate di fonti anonime
rivelano che il tizio
ha uno sfizio
piace farlo a tre
è bufera
quello che ha detto al comizio
ora non vale più,
non va più giù,
nessuno vota più
la notizia non è neanche vera
ma la pubblica giustizia
non aspetta l’ora
di aizzare le schiere
futili storie, peculiarità
di showgirl e glorie
vecchie e nuove
un po’ d’intimità sincera
piena di pagine vuote,
non guardare su,
guardare giù,
schiacciare freccia su
fa notizia più un’inezia amena
o una pubblica disgrazia
di un’inchiesta vera
collare alle schiere
contropropaganda nera
contropropaganda nera
contropropaganda nera
contropropaganda vera
contropropaganda azzera
contropropaganda nera
corpo trovato esanime
raccontano che il tizio
ha spinto il grilletto
era fuori di sé
chimera
dopo ripone l’indizio
nella fondina, cammina
lo trovano in cucina
la notizia
è data come vera
la procura la propizia
forse per paura
di urtare il potere
simili storie son normalità
si inventan memorie
per la serie “creo la verità”
si spera
che la tua mente distratta
messa in schiavitu’
non veda più
si affidi alla tribù
la milizia
con la penna a sfera
lo fa per dovizia
e un po’ anche perché c’ha paura
a rischiare il mestiere
contropropaganda nera
contropropaganda nera
contropropaganda nera
contropropaganda vera
contropropaganda azzera
contropropaganda nera
lo so che hai preso tangenti
(vabbè però anche tu!)
falsificato gli eventi
(lo hai fatto pure tu!)
abbindolato i clienti
(e non lo fai anche tu?)
pagato amici influenti
(ma tu di più!)
colpa diffusa è dovuta discolpa
dubbia difesa, seduta prosciolta
contropropaganda nera
contropropaganda nera
contropropaganda nera
contropropaganda vera
contropropaganda azzera
contropropaganda nera
08 TRASFONDI
(Luciano Nardozza)
Quante risposte
ai miei silenzi
e al mio dissapore
terre promesse, abissi...
paura del lavoro
dell’affitto
e di star solo
della pelle troppo grassa
mutuo e colesterolo
del tuo odore troppo forte
del tuo ex che si diverte
paura di invecchiare
di ammalarsi o stare bene
di parlare, di tacere
di far quel che non conviene
paura della guerra
della peste e delle corna
vedi questo specchio
da solo cadi sai che non si può
ansia dappertutto
il patto è fatto, ti solleverò
quante risposte
ai miei silenzi
e al mio dissapore
fiere promesse
orecchi attenti
al mio dispiacere
paura di ingrassare
dimagrire o stare uguale
di cadere, di cambiare
o essere identica a tua madre
paura di commenti
spazi aperti e delinquenti
non lo dici ma
si agita il cuore tra gli alberi
e c’è chi se ne approfitta un po’
non ti giri ma
noti quegli occhi tra gli alberi
c’è già chi se ne approfitta un po’
guarda questo specchio
da sola cadi sai che non si può
ansia dappertutto
il patto è scritto, ti solleverò
quante risposte
ai miei silenzi
e al mio dissapore
terre promesse
in cui trasfondi
il mio dispiacere
quante risposte
ai miei silenzi
e al mio dissapore
terre promesse, abissi
guarda questo specchio
da sola cadi sai che non si può
ansia dappertutto
il patto è scritto, ti solleverò
quante risposte
ai miei silenzi
e al mio dissapore
terre promesse, abissi
09 OVERTON
(Luciano Nardozza)
Se ti dicessi pensa a un cannibale
che mangia gli altri esseri umani
come fossero fragole
penseresti che è uno scempio
un atto impensabile
o che son solo uno di quelli
che racconta favole
poi in una piazza
arriva un noto tipo
che ti spiazza
un happening tipo Sanremo
ma che ti ammazza
si porta alla bocca
da un cranio vuoto
la chiazza
di sangue umano
che schizza
ma poi in effetti è solo pizza
Overton Overton
nel rispetto del bon ton
del bon ton
beva questo biberon, biberon
la finestra è aperta
si metta a suo agio, pardon
Overton Overton
nel rispetto del bon ton
del bon ton
beva questo biberon, biberon
la finestra è aperta
si metta a suo agio, pardon
da radicale ad accettabile
il passo sembra possibile
da quando il volto celebre
in scena ha messo il cannibale
scienziati sociali
parlan dei riti tribali
qualcosa di plausibile
li rende meno strani
cambiamogli il nome
da cannibale a umanofilo
rendiamogli onore
con qualche studio enciclopedico
chi si oppone: censore patologico
ipocrita patetico, vile retrogrado
Overton Overton
nel rispetto del bon ton
del bon ton
beva questo biberon, biberon
la finestra è aperta
si metta a suo agio, pardon
Overton Overton
nel rispetto del bon ton
del bon ton
beva questo biberon, biberon
la finestra è aperta
si metta a suo agio, pardon
ciò che prima era accettabile
adesso è più ragionevole
il dibattito in
tv
rende il passaggio agevole
intanto i due schieramenti
scambiano pugni sui denti
ma quel che conta è tenere
la mente sull’attenti
alla finestra cinque
si è già arrivati al dunque
adesso l’umanofilia
la puoi trovare ovunque
influencer, talk show
e cinema multilingue
ciò che prima era un crimine
ora lo fa chiunque
Overton Overton
nel rispetto del bon ton
del bon ton
beva questo biberon, biberon
la finestra è aperta
si metta a suo agio, pardon
l’ultima parola va alle istituzioni
adesso chi non è cannibale
rischia sanzioni
lo studieranno all’asilo
son le disposizioni
se non ti piace attento
a esprimere le tue opinioni
le finestre che hai visto
capolavoro perverso
d’ingegneria sociale
per guidare il gregge perso
non importa quanto un fatto
sembri controverso
per chi dirige l’iter
tutto seguirà il suo corso
Overton Overton
nel rispetto del bon ton
del bon ton
beva questo biberon, biberon
la finestra è aperta
si metta a suo agio, pardon
Overton Overton
nel rispetto del bon ton
del bon ton
beva questo biberon, biberon
la finestra è aperta
si metta a suo agio, pardon
10 VEROSIMILE
(Luciano Nardozza)
Media aritmetica
seria statistica
questo è quanto
il frame imposto
è quello giusto
il resto
è solo un girotondo
mito scientifico
senno mediatico
questo è quanto
opinion maker
coi debunker
infotainment
a tuttotondo
sogno che consola
vale più di una parola
più di ogni parola
dogma che si svela
vale più di una parola
più di ogni paura
bolla anestetica
headline magnifica
vince il banco
shitstorm
con scoop in loop
l’accento
psy-op sullo sfondo
spie sotto al tavolo
occhio che scivolo
ovunque è fango
cima in vista
ma il pezzo più grosso
è in basso
sotto al fondo
dogma che consola
vale più di una parola
più di ogni parola
sogno che si svela
vale più di una parola
più di ogni paura
principio d’autorità
è più della verità
si mischiano le realtà
l’errore è un’atrocità
guerra: missione di pace
scienza: dico quel che mi piace
propaganda: informazione verace
influenza: ti faccio felice
sogno che consola
vale più di una parola
più di ogni parola
dogma che si svela
vale più di una parola
più di ogni paura
11 SILENZIA
(Luciano Nardozza)
Silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
spegni i fari
abbassa i riflettori
passa sottobraccio
ciò che di contrario c’è là fuori
adesca gli attori
raffredda i bollori
gli errori
facile
schiacciando i giusti interruttori
le illusioni piacciono
perché ci cullano
toglile e vedrai che ti divorano
“E’ ciò che vuole il pubblico”
il tuo ritornello
adrenalina e vedi
che tutti ti adorano
accendi i fari
accordi in successioni
e suggestioni
multiple
si sa sono i nuovi censori
vai coi rumori
i colori
gli odori
i sapori
stimoli
eccessivi a far sì che li ignori
focus all’esterno col grandangolo
alterazione solo
per lo sguardo attento
teleobiettivo i piani si fondono
della situazione basta
solo un frammento
“È ciò che vuole il pubblico”
il tuo ritornello
non si muove foglia
ma si muove il vento
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
linea edìtoriale linea focale
fecale
linee guida rotaie
banalità del male
guerra totale virtuale
virale
il salmone
che risale il fiume
è il target da fermare
caccia alle streghe che esistono
olio bollente per tigri al pascolo
sonno ipnotico ritmico
ad ogni età il proprio giocattolo
“E’ ciò che vuole il pubblico”
il tuo ritornello
non si muove foglia
ma si muove il vento
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
odo i rumori i tremori
gli umori nella palude
nuovi coloni subliminali
ormoni sotto cute
siepi e sipari
guardiani
quando vedo troppa luce
sì che è un silenzio
ma sanguino
per quanto alto è il volume!
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
silenzia la nostra storia
12 IL MONDO DELLE IDEE
(Luciano Nardozza)
Tutti lo devon capire
per questo usi
un gergo infantile
che mira
alle sfere emotive
la caverna e il sole
Platone
e le sue idee
proiezione
alle spalle di chi
prende statue per idoli
tare verosimili
tutti lo devon capire
per questo il discorso
più giusto
è su ciò che vuoi sentirti dire
dalla grotta al sole
il mondo delle idee
scosta gli occhi
dalle ombre e risali
alla Fonte, agli archetipi
onde indescrivibili
alla fine il sole
contemplo le sue idee
torno indietro alla grotta
a parlare a chi sbotta
ma resta lì
ora vuole uccidermi
dalla morte al sole
il mondo delle idee
scosta gli occhi
dalle ombre e risali
alla Fonte
agli archetipi
onde indescrivibili
13 ESAGERA
(Luciano Nardozza)
Esagera
nulla ti può fermare
esagera
nulla ti può contenere
esagera
nulla ti può colmare
esagera
che il tempo sta per scadere
cimici grandi
come elefanti
quanti danni
per le vie
di Bangkok
ed è già ”si salvi chi può“
lividi verdi
sui piedi
già son pieni
gli ospedali
marce le merci
di tutto quanto lo stock
nulla è normale
i fatti sono come tele
tutto è originale
speciale
se gli versi colore
nulla è banale
i fatti son come serie
tutto è esponenziale
cruciale
se ti inventi un copione
esagera
nulla ti può fermare
esagera
nulla ti può contenere
esagera
fiume suicida in mare
esagera
che il cielo sta per cadere
vigili irrompono
arrestano
l’autista del furgone
solo perché
non si era fermato allo stop
ministro santone
feconda il gregge
di mille persone
congregazione
parecchio sotto shock
nulla è neutrale
i fatti sono come vele
sia di scirocco
o maestrale
se trasversale
va bene
pesce d’aprile
prendilo come viene
confessione orale
di un membro speciale
sì va bene
greengrass o top leader propaganda
di volta in volta è guerrilla
ma il fronte è in una stanza
effetto copycat, Werther
se si diverte la stampa
parecchie righe ancora
da sbarrare sull’agenda
lo vedi è lì che arranca
quando ricevi qualcosa
ed è subito esultanza
se non ha prezzo ricorda
sei tu il prezzo che manca
esagera
nulla ti può fermare
esagera
nulla ti può contenere
esagera
nulla ti può colmare
esagera
che il tempo sta per scadere
nulla è normale
i fatti sono come tele
tutto è originale speciale
se gli versi colore
nulla è banale
i fatti son come serie
tutto è esponenziale
cruciale
se esamini il copione
14 L’ANTIDOTO
(Luciano Nardozza)
Esci una sera, c’è un vasto cielo
milioni di mondi che prendono il volo...
chi sei? cosa vuoi?
il tuo primo pensiero?
nell’universo sei un puntino solo
ricorda la Fonte che parla nel petto
sopporta ogni sforzo
che se pur non vedi
un giorno di certo
darà qualche frutto
e la forza degli astri è lì
quando cedi
l’antidoto per tutte queste cose
l’antidoto alle nostre porte chiuse
l’antidoto alle nostre facce offese
l’antidoto per tutte queste cose
l’antidoto alle nostre porte chiuse
l’antidoto alle nostre facce offese
l’antidoto
per la manipolazione
restare specchio limpido
che devia al mittente l’azione
se poggi su una
base di introspezione
vedrai nessuna contro-fase
nessuna vivisezione
ora l’unanimità
è connessione
una frequenza che
mira all’essenza
quiete all’occhio del ciclone
il nemico unico è dentro la mente
che mente
che fa l’uomo pesante
più che pensante e splendente
l’antidoto per tutte queste cose
l’antidoto alle nostre porte chiuse
l’antidoto alle nostre facce offese
l’antidoto per tutte queste cose
l’antidoto alle nostre troppe scuse
l’antidoto alle nostre facce arrese
le finestre sociali
manomissioni crudeli
via le cornici fallaci
restano gli ampi cieli
le propagande, gli emblemi
che danno soluzioni
ai finti problemi
ti lasciano soltanto se le vedi
così l’orchestrazione
è un’armoniosa concezione
voci plurali, stridore, sì
ma pure compassione
Il contagio psichico
è liberazione
se mi guardi negli occhi
i tuoi occhi accendono mille persone
Il contagio psichico
è liberazione
se mi guardi negli occhi i
tuoi occhi accendono mille persone
l’antidoto per tutte queste cose
l’antidoto alle nostre porte chiuse
l’antidoto alle nostre facce offese
ciò che dovevi sapere
ciò che dovevi sapere
ciò che dovevi sapere
ciò che dovevi sapere
ciò che dovevi sapere
ciò che dovevi sapere tu
ciò che dovevi sapere
ciò che dovevi sapere
a stare fuori
a stare fuori
ciò che dovevi sapere
ciò che dovevi sapere tu
ciò che dovevi sapere
ciò che dovevi sapere
a stare fuori
a stare fuori